La leggenda della principessa Kaguya

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  1. °The Wolf
     
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    kaguya4
    Conosciuta in Giappone come "Taketori monogatari" (竹取物語; storia del tagliatore di bambù) o anche "Kaguya-hime no monogatari" (かぐや姫の物語, storia della principessa Kaguya) è un racconto popolare del X secolo, entrato a far parte dei più antichi esempi di narrativa nipponica.

    Si narra che una sera Okina, un anziano tagliatore di bambù, setacciando la vegetazione in cerca di buone canne da utilizzare ne trovò una molto particolare: essa emetteva infatti una luminescenza bianca e risplendente, che brillava nell'oscurità calante. Il vecchio lavoratore decise di tagliarla e nella cavità trovò una neonata grande appena quanto un pollice.
    Data la sterilità di sua moglie e il loro desiderio a lungo inappagato di avere dei figli, Okina decise di portare a casa la bambina, che fu accolta amorevolmente dall'anziana signora. La coppia la crebbe come se fosse davvero figlia del loro sangue e le diede il nome di Kaguya, "notte splendente".
    Kaguya divenne presto una donna dalla bellezza tale da diventare leggendaria, e nonostante i genitori adottivi cerchino di tenere segreto ciò, le voci sullo splendore della ragazza cominciano presto a circolare.
    Alla fine le dicerie giunsero all'orecchio di cinque principi nipponici, che non tardarono a presentarsi alla porta di Okina per corteggiare Kaguya. Ella ideò per loro cinque prove di enorme difficoltà, dicendo loro che se fossero riusciti ad assolvere le sue richieste li avrebbe sposati. Al primo principe Kaguya chiese di portarle in regalo la ciotola sacra del Buddha, al secondo domandò che le fosse portato un ramo dall'albero dal tronco dorato e le foglie argentee, al terzo la pelle del topo del fuoco della Cina, nota per la sua natura ignifuga, al quarto il gioiello dai molti colori posto sul capo di un drago e infine al quinto la preziosa conchiglia trovata nello stomaco delle rondini.
    Il primo principe comprese che l'impresa era impossibile e, astutamente, comprò una ciotola da un tempio locale, sperando d'ingannare la ragazza. Ma lei notò che la ciotola, per quanto fosse preziosa, non emanava luce sacra e indovinò l'inganno.
    Il secondo principe, come il primo, comprese quanto fosse impossibile trovare il ramo dell'albero leggendario e si recò da dei famosi orefici, famosi quanto costosi. Essi gli forgiarono un ramo dalla corteccia d'oro con foglie d'argento che il principe voleva: egli lo portò da Kaguya e lei fu sul punto di cadere nella trappola, ma allora giunsero i gioiellieri a reclamare inferociti il denato e così facendo svelarono il trucco.
    Il terzo principe decise di comprare una pelle fasulla da un mercante, ma Kaguya, per assicurarsi l'autenticità dell'artefatto, provò a gettarla nel fuoco: e mentre una vera pelle di topo della Cina sarebbe stata immune ai morsi delle fiamme, essa bruciò fino a divenire un mucchietto di cenere.
    Il quarto principe s'arrese e non si presentò più al cospetto della bella Kaguya.
    Il quinto principe morì nel tentativo di afferrare una rondine.
    Tuttavia loro non furono i soli pretendenti: lo stesso Imperatore del Giappone sentì parlare della bellazza di Kaguya, e decise d'andare a visitarla. Giunta al cospetto di lei, l'uomo se ne innamorò a prima vista, ma la ragazza rifiutò tutte le sue proposte.
    Allora era giunta l'estate e Okina, ormai decrepito, aveva notato che Kaguya si soffermava spesso a guardare la luna. Infine lei confessò di provenire da lì e di stare attendendo una visita dai suoi concittadini di Tsuki no Miyako ("capitale della luna"). Anche questa notizia giunse all'orecchio dell'Imperatore che, furibondo, ordinò alle truppe di recarsi a casa di Kaguya per impedire che le creature lunari se la portassero via.
    Ma esse furono accecate dalla luce splendente emanate dalle creature celestiali appena giunte sulla Terra: circondarono Kaguya e fecero per avvolgerla in un morbido mantello di piume bianche, ma lei li fermò. Donò al padre una veste, una goccia dell'elisir per l'immortalità e una lettera da consegnare, rivolta all'Imperatore. I suoi concittadini infine l'avvolsero nelle piume; e Kaguya dimenticò tutto il tempo trascorso sulla Terra, per tornare sulla luna insieme ai suoi concittadini.
    Dopo la partenza della bella ragazza Okina e sua moglie s'ammalarono gravemente e presto morirono, mentre l'Imperatore, ricevuto l'elisir e la lettera contenenti le scuse di Kaguya, si recò sulla montagna più alta per bruciarli entrambi.
    Da qua deriva il nome del monte Fuji (da 不死 fushi, immortalità), a causa dell'elisir che secondo la leggenda starebbe ancora bruciando nei suoi antri più profondi.

    Il tema della principessa Kaguya è ripresa in una multitudine di anime e manga (es. Inuyasha) se non addirittura videogiochi (es. Ōkami).

    >Fonti: Un po' da Wikipedia e un po' dalla mia tesi di terza media.



    Edited by °The Wolf - 15/11/2011, 18:43
     
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  2. MuzzyGirl
     
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    che bello hai portato questa leggenda come tesi in terza?? **

    ps: metto un'immagine un po' più piccola, perchè questa skin permette immagini larghe, ma in altre le deformerebbe troppo ^^
     
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1 replies since 14/11/2011, 16:28   539 views
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